Il maestro pizzaiolo Alessandro Racco, uno dei docenti dell'Accademia Pizza e Scienza |
L'Accademia Pizza e Scienza si propone infatti di coniugare la tradizione con la scienza, in modo che la nostra pizza sia sempre distinguibile da altri preparati simili, e che sia aggiornata man mano che le conoscenze scientifiche procedono.
A tutti è capitato, almeno una volta, di mangiare la peggior pizza della propria vita. A me è successo nell'estate del 2013, nelle Isole Azzorre, in particolare sull'Isola di Sao Miguel. Mio figlio voleva mangiare una pizza e non c'era verso di fargli cambiare idea. Ci siamo quindi recati in un ufficio turistico per chiedere dove poterne mangiare una decente. Grazie a mia moglie - che con l'inglese se la cava decisamente bene - abbiamo ottenuto l'informazione e raggiunto il ristorante.
Detto in breve, la pizza era una suola rigida di compensato ricoperta di formaggio (anziché mozzarella) e condita con ketchup (invece che pomodoro). Assolutamente immangiabile. Ho cercato peraltro di spiegare alla cassiera del ristorante che "quella roba" non poteva definirsi pizza. Ma il mio inglese non è granché. E - in ogni caso - lei non mi è sembrata molto interessata alla faccenda. Ecco perché è necessario un riconoscimento sovranazionale.
Alessandro Racco, in una bella acrobazia |
Nessun commento:
Posta un commento