sabato 28 marzo 2015

LA PIZZA NAPOLETANA SI CANDIDA A PATRIMONIO DELL'UMANITA' UNESCO

La pizza napoletana si candida a diventare Patrimonio Immateriale dell'Umanità UNESCO e noi - dell'Accademia Pizza e Scienza - non possiamo che esultare. D'altronde, avevamo già rilevato in un articolo la raccolta delle firme, che rappresenta il primo passo per essere inseriti nella lista Unesco.
Il maestro pizzaiolo Alessandro Racco, uno dei docenti
dell'Accademia Pizza e Scienza
I motivi sono molteplici, ma agli italiani interessa soprattutto tutelare una delle nostre tradizioni più importanti. Non si tratta di non poter fare la pizza come si desidera, ma di capire che la pizza napoletana si fa in un certo modo, e quello deve rimanere.

L'Accademia Pizza e Scienza si propone infatti di coniugare la tradizione con la scienza, in modo che la nostra pizza sia sempre distinguibile da altri preparati simili, e che sia aggiornata man mano che le conoscenze scientifiche procedono.

A tutti è capitato, almeno una volta, di mangiare la peggior pizza della propria vita. A me è successo nell'estate del 2013, nelle Isole Azzorre, in particolare sull'Isola di Sao Miguel. Mio figlio voleva mangiare una pizza e non c'era verso di fargli cambiare idea. Ci siamo quindi recati in un ufficio turistico per chiedere dove poterne mangiare una decente. Grazie a mia moglie - che con l'inglese se la cava decisamente bene - abbiamo ottenuto l'informazione e raggiunto il ristorante.

Detto in breve, la pizza era una suola rigida di compensato ricoperta di formaggio (anziché mozzarella) e condita con ketchup (invece che pomodoro). Assolutamente immangiabile. Ho cercato peraltro di spiegare alla cassiera del ristorante che "quella roba" non poteva definirsi pizza. Ma il mio inglese non è granché. E - in ogni caso - lei non mi è sembrata molto interessata alla faccenda. Ecco perché è necessario un riconoscimento sovranazionale.

Alessandro Racco, in una bella acrobazia
Dal 1° aprile 2015 al 15 novembre 2016 i valutatori dell'Unesco esamineranno la candidatura italiana. Dovremo aspettare, quindi, per conoscere l'esito. Ma intanto le porte dell'Accademia Pizza e Scienza sono aperte per tutti coloro che vogliono diventare pizzaioli e depositari dell'antica tradizione napoletana.

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